Le classi IVB AFM, VB AFM, VC AFM, VB SIA dell’IIS Ghisleri si sono recate in visita didattica nel Villaggio operaio di fine Ottocento, che la famiglia di industriali lombardi Crespi decise di costruire vicino al loro opificio tessile (foto sx), sulla riva dell’Adda: Crespi d’Adda appunto.
In questo ambiente il padrone della fabbrica “regnava” sul paese dal suo castello e provvedeva a tutti i bisogni dei suoi dipendenti, “dalla culla alla tomba”, come testimoniano la presenza della scuola materna, vicino alla fabbrica, per consentire alle donne operaie di andare ad allattare i bimbi; e del camposanto, nel quale campeggia la monumentale struttura della tomba di famiglia.
Anche nella scuola elementare, costruita per i figli degli operai era il padrone della fabbrica che si occupava di tutto, dalle matite ai grembiulini e forniva anche vitto e alloggio per la maestra.
Crespi è stato inoltre il primo paese in Italia ad essere dotato di illuminazione pubblica con il sistema Edison e, dai primi del Novecento, era anche presente una piscina al coperto con docce, degli spogliatoi e soprattutto l’acqua calda; che per altro venne fatta convogliare fino al lavatoio pubblico, fatto costruire per agevolare le donne nei lavori domestici e per evitare che scendessero al fiume per fare il bucato.
Visitando il paese si possono distinguere in modo molto evidente le case degli operai, costruire in modo identico, perfettamente allineate l’una all’altra e poste vicino alla fabbrica, da quelle dei dirigenti dell’impresa (foto dx), in quanto queste sono dislocate più lontano dalla fabbrica e potevano essere costruite ed abbellite secondo il gusto personale di chi vi abitava.
Nel villaggio esistono ancora un edificio che era stato adibito ad albergo, per tutti coloro che si recavano a Crespi per fare affari; la casa del medico e del parroco (foto sx) entrambe collocate su una collinetta che domina l’intero paese e, accanto alla scuola elementare la chiesa, copia perfetta di quella di Busto Arsizio, cittadina natale della famiglia Crespi.
L’obiettivo della visita didattica è stato quello di far conoscere agli studenti, all’interno della realtà industriale italiana di fine Ottocento-inizio Novecento, l’interessante realizzazione di un progetto di integrazione tra esigenze produttive e finalità sociali, quali il diritto ad un’abitazione dignitosa, all’istruzione e alle cure sanitarie.
E’ infine importante ricordare che l’Unesco ha incluso Crespi nella Lista del Patrimonio Mondiale protetto, come “Esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del sud Europa”.
Attualmente il villaggio è abitato dai discendenti degli operai e la fabbrica è stata chiusa pochi anni fa.